Poche cose evocano il lusso e la raffinatezza in cucina quanto il tartufo.
Poche cose evocano il lusso e la raffinatezza in cucina quanto il tartufo.
Questo fungo ipogeo, raro e prezioso, cresce spontaneo nel cuore dei boschi, in simbiosi con le radici di querce, noccioli e pioppi.
Le sue tracce si perdono già nell’antichità: Greci e Romani lo consideravano un dono degli dei, capace di risvegliare i sensi e stimolare la passione.
Nel Medioevo era appannaggio delle corti e dei monasteri, mentre nel Rinascimento divenne protagonista delle tavole nobiliari, da Caterina de’ Medici a Lucrezia Borgia.
Ancora oggi il tartufo rimane un ingrediente di culto, capace di trasformare anche i piatti più semplici in esperienze straordinarie.
Tra le ricette più apprezzate che lo esaltano, il risotto al tartufo nero è un vero classico.
Delicato, cremoso e profumato, è perfetto per un pranzo d’autunno o una cena elegante.
Ingredienti per 4 persone
- 320 g di riso Carnaroli o Arborio
- 1 tartufo nero fresco (circa 30–40 g)
- 1 scalogno
- 40 g di burro
- 40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- 1 litro di brodo vegetale
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
Preparazione
- Preparare il brodo
Scalda il brodo vegetale e mantienilo sempre caldo durante la cottura del riso. - Soffritto delicato
Trita finemente lo scalogno e fallo appassire in un filo d’olio e una noce di burro.
Aggiungi il riso e lascialo tostare per un paio di minuti, mescolando finché diventa lucido. - Sfumare e cuocere
Versa il vino bianco e lascia evaporare completamente.
Inizia poi ad aggiungere il brodo poco per volta, mescolando costantemente fino a completa cottura. - Mantecatura profumata
Quando il riso è quasi pronto, dopo circa 16–18 minuti, aggiungi una parte del tartufo grattugiato fine, il burro e il Parmigiano.
Manteca energicamente per ottenere una consistenza cremosa e vellutata. - Servire con eleganza
Impiatta il risotto e completa con lamelle sottili di tartufo fresco, un filo d’olio e una macinata di pepe nero.
Consigli dello chef
Usa un tartufo fresco e profumato: anche una piccola quantità può fare la differenza.
Evita ingredienti troppo forti che ne coprirebbero l’aroma, come aglio o cipolla.
Servi il piatto in piatti caldi per non disperdere il profumo del tartufo.
Come accompagnarlo
Un vino bianco strutturato, come un Chardonnay barricato o un Gavi di Gavi, è l’abbinamento perfetto.
Esalta il carattere aromatico del tartufo senza sovrastarlo.






