Mangiare Bio…ma cosa vuol dire?

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Assobio, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione di Prodotti Biologici e Naturali, ha presentato i dati raccolti in 12 mesi fino al 2016: il consumo del biologico nella grande distribuzione è caratterizzato da un +21%, mentre il settore alimentare generico è fermo! Il 18% delle famiglie italiane consuma abitualmente prodotti biologici.

Ma cos’è il “cibo biologico”? Sono prodotti derivati da agricoltura e allevamento biologico.

I prodotti agricoli biologici non vengono trattati con fertilizzanti e pesticidi, vengono coltivati in terreni liberi da almeno tre anni da sostanze chimiche. Per quanto riguarda l’allevamento biologico viene rispettata l’etologia della specie di riferimento e viene rifiutato l’allevamento intensivo e l’utilizzo di sostanze chimiche nel foraggio che deve, a sua volta, essere biologico.

Questi prodotti non hanno sostanziali differenze nutritive ma presentano molti aspetti positivi: sapore genuino, assenza di neurotossine, maturazione naturale del prodotto perché solitamente a km Zero o quasi.

Anche dal punto di vista ecologico questo prodotti hanno una marcia in piú. Allevamenti non intensivi e rispetto della terra sono il primo passo per non sprecare risorse, a partire dall’acqua ad esempio.

Infine i prodotti biologici fanno bene alle medio/piccole aziende e alla biodiversitá, due realtá che non possono trovare spazio nella grande produzione gestita da multinazionali che devono, per forza di cose, puntare alle monocolture.

Come riconoscere questi prodotti? Il logo bio europeo ci puó venire in aiuto, la foglia stilizzata composta da 12 stelle bianche su fondo verde, dovrebbe essere una sicurezza per lo meno nella distinzione fra “prodotto biologico” e “prodotto naturale”, che non sono sottoposti ad alcuna normativa.

Oltre al logo, è bene controllare sempre le etichette:

  • Nome e indirizzo dell’operatore, deve sempre essere presente il nome dell’ultimo operatore che ha maneggiato il prodotto.
  • Nome del prodotto, che deve essere accompagnato da un riferimento al metodo di produzione bioogico.
  • Numero di codice, numero attribuito dallo Stato all’organismo di controllo biologico che ha effettuato le verifiche.
  • Non accontentarsi di una generica scritta “Bio” o “Biologico”