Uno per tutti, tutti per uno. In Val Venosta si gioca di squadra!

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Qui, tra i meleti della Val Venosta, contadini, insetti, piccoli animali e natura formano un team affiatato che lavora insieme per custodire la biodiversità…e la bontà dei frutti! Ce lo racconta Christoph, melicoltore venostano.

“Ciao, sono Christoph Pircher.
Ogni giorno, passeggiando tra i miei meleti, mi rendo conto di quanto sia speciale il legame tra uomo e natura in questa terra. Qui, le mele sono il frutto di un rapporto di collaborazione costruito con pazienza e attenzione, rispettando l’equilibrio ecologico di ogni angolo della valle. Camminando tra i filari, puoi quasi sentire la vita che li anima. Le api ronzano tra i fiori e li impollinano, mentre coccinelle, pipistrelli e ricci combattono i parassiti: ogni creatura ha il suo ruolo. Non saranno gli esseri viventi più socievoli del mondo, certo, ma gli insetti “amici delle mele”, come li chiamiamo noi,sono fondamentali per difendere i frutti (in maniera naturale!). Ecco perché offriamo loro un habitat ideale e sicuro: casette-hotel per api, strisce fiorite, muretti a secco e siepi diventano rifugi dove gli insetti possono vivere e “lavorare” con e per noi.

Se c’è un insegnamento che ho appreso negli anni, è che occuparsi di un raccolto è questione di equilibrio, proprio come andare in bicicletta. Pochi e semplici gesti possono avere effetti enormi, e farci arrivare lontano: siepi, cespugli e muretti di pietra contribuiscono a preservare flora e fauna circostanti, creando un ecosistema che trabocca di vita. Più di 20 tipi di piante diverse, oltre 4.000 creature del suolo e circa 15 km di siepi animano i meleti. Non trovi affascinante che i muretti possano diventare rifugio per ricci, donnole, piccoli serpenti e rospi, tutti alleati preziosi nella lotta ai parassiti? E le siepi? Casa e nutrimento per insetti, piccoli rettili, mammiferi e uccelli.

A guidare ogni mia scelta, poi, c’è la sostenibilità, nella vita come nel lavoro. L’irrigazione dei meleti, ad esempio, rientra assolutamente nell’ottica di salvaguardia delle risorse della Val Venosta: l’acqua, preziosa e proveniente dai ghiacciai e dalle riserve alpine, è limitata, e quindi viene dosata con cura grazie a un sofisticato sistema a goccia.

Tutto questo rende la coltivazione delle mele in Val Venosta davvero unica. Ogni contadino lavora sul proprio maso di famiglia con cura e dedizione, unendo tradizione e innovazione. Io, ad esempio, ho ereditato il maso agricolo Langstrein di Laces dalla mia famiglia e oggi lo gestisco con mia moglie in modo fresco e innovativo, con la convinzione che un’agricoltura davvero sostenibile sia possibile solo nel rispetto della natura. Ecco perché la nostra azienda agricola segue il modello biologico da oltre 15 anni: coltiviamo sette diverse varietà di mele biologiche. Non serve fare le cose in grande: sono la passione, l’attenzione ai piccoli dettagli e la conoscenza del territorio a fare la differenza sul campo.

Sapere che il mio lavoro contribuisce a favorire un ecosistema più sano mi regala una soddisfazione che nessun raccolto da solo potrebbe dare. In Val Venosta, ogni mela è il risultato straordinario di un lavoro di squadra che mettiamo in campo giorno dopo giorno. Contadini, animali e ambiente: tutti remiamo nella stessa direzione!”