A due passi dal Pantheon, dentro un palazzo tardo Cinquecento con soffitti affrescati e lo stemma dei Tudor che lo abitarono, sorge VICO Pizza&Wine, un luogo che molti definiscono “la pizzeria più bella del mondo”. Tra arredi liberty firmati Basile, opere d’arte contemporanea e un bancone di marmo rosso, qui la protagonista è una sola: la pizza.
Un salotto buono — anzi, goloso — dove gusto, arte e convivialità si incontrano in un equilibrio perfetto.
“VICO Pizza&Wine ha spiazzato fin dall’inizio, sorpreso. È un unicum nel panorama romano, e non solo”, racconta Antonio Palumbo, anima del progetto. “Una pizza contemporanea di altissima qualità in una location straordinaria e ricca di colore, eppure informale, dove l’eleganza è consuetudine gentile.”
Nato da un imprenditore con esperienza nell’hôtellerie caprese, VICO ridefinisce il concetto stesso di pizzeria, trasformandola in un luogo di ospitalità raffinata ma accessibile, dove la pizza diventa esperienza e rito sociale.
Dietro il banco e il forno c’è Ciro De Vincenzo, napoletano dei Quartieri Spagnoli, 31 anni, oggi tra i giovani pizzaioli più interessanti del panorama italiano. La sua pizza ha conquistato i 3 Spicchi del Gambero Rosso ed è il cuore pulsante del nuovo menu autunnale.
“Ho continuato a studiare gli impasti, a provare farine diverse, a lavorare sui topping, a ricercare prodotti stagionali. Oggi posso dire di avere un impasto mio, inconfondibile: contemporaneo e versatile, perfetto per pizze fritte, al forno a legna o elettrico”, racconta Ciro.
Il risultato? Una pizza identitaria, equilibrata e riconoscibile, che unisce leggerezza, croccantezza e profumo.
Un menù da VICO che è un carosello di sapori
Il nuovo menu autunnale è un viaggio tra tradizione e creatività: venti pizze in carta, due calzoni, fritti d’autore e dolci firmati da maestri pasticcieri.
Le pizze spaziano dalle classiche Margherita Vico e Marinara alle versioni più creative come la Tonno e Cipolla (tataki di tonno rosso, cipolla di Tropea in agrodolce, coulis di basilico e pinoli tostati) o la Crunchy Diavola, ormai una signature della casa.
Tra gli antipasti imperdibili, le Montanarine fritte — in particolare la “Bomba Marinara”, una nuvola dorata ripiena di pomodoro San Marzano, aglio e origano — e la frittatina di pasta, vera istituzione napoletana.
Completano l’offerta i menu degustazione stagionali da 5, 6 o 7 portate (da 35 a 45 euro), che permettono di sperimentare impasti, cotture e topping diversi in un percorso gastronomico dinamico e conviviale.
L’esperienza da VICO si arricchisce con una Carta dei Vini premiata come migliore d’Italia per una pizzeria, curata da Vincenzo Boffo, e con una drink list d’autore firmata da Salotto 42, storico locale romano della mixology.
Dieci cocktail signature — come il Vico’s Garden o il Passion Lavander — vengono serviti direttamente al tavolo, pensati per esaltare i sapori dei lievitati.
Un connubio che trasforma VICO in un Pizzalounge aperto dal pranzo all’after dinner, dove tra un calice e una fetta si respira un’atmosfera vivace, elegante e rilassata.
Una location che incanta
VICO si trova in piazza Rondanini, nel cuore del Rione Sant’Eustachio, tra Pantheon e piazza Navona.
L’interno, progettato da Roberto Antobenedetto Studio, unisce l’imponenza del palazzo cinquecentesco a tocchi di colore e creatività moderna.
Le pareti ospitano una straordinaria boiserie liberty del 1908 firmata dagli Stabilimenti Ducrot su disegno di Ernesto Basile, proveniente da una residenza della famiglia Florio.
Sopra i tavoli, un grande lampadario liberty illumina un ambiente che sa di casa, arte e bellezza. Dietro il bancone, un forno vietrese a mosaico in rosso e verde brilla come un gioiello, simbolo del dialogo tra tradizione e contemporaneità.
Dolce chiusura e buona fortuna
I dessert sono curati dal Maestro pasticciere Ciro Chiummo, campione del mondo di pasticceria, e realizzati dalla giovane Sofia.
Dalla Delizia al limone alla giocosa Coccinella, ogni dolce racconta la stessa filosofia di VICO: equilibrio, ricchezza e leggerezza.
E a proposito di coccinelle: il simbolo rosso che decora piatti e pareti è diventato la “coccipizza”, portafortuna e icona della casa.
“A VICO si fondono i valori del buon augurio e dell’ospitalità napoletana con la semplicità pop della pizza”, spiega Antonio Palumbo.
“Chic ma con leggerezza, elegante ma disinvolta. Da VICO non solo si mangia bene: si sta bene, ci si diverte e ci si alza da tavola felici.”






