Culinary Gardener, quando è la passione a guidare le scelte!

0
1640

Non esiste chef che non si vanti di scegliere personalmente le materie prime che utilizza, di conoscerle a fondo, di controllare la filiera perché solo materie prime di qualitá e possibilmente scelte e coltivate in prima persona possono avere l’onore di essere da loro cucinate. Oggi anche gli chef di cittá possono includere nel discorso anche prodotti dell’orto, come? Grazie al Culinary Gardener, un agricoltore 2.0 esperto in agricoltura naturale che fa da consulente allo chef.

All’estero è una professione sempre piú affermata, famoso è Evan Chender che nel 2012 si è trasferito in Carolina del Nord dove ha aperto un’azienda piú di 200 varietá di ortaggi, fiori commestibili ed erbe che forniscono i migliori ristoranti di Asheville.

In Italia è un servizio ancora poco conosciuto ma due giovani artisti hanno deciso di dedicarsi a questa attivitá, sono Davide Rizzi e Lorena Turrini che in Toscana hanno aperto un orto-giardino biodinamico dove coltivano materie prime ad hoc per gli chef con cui collaborano e con cui stabiliscono cosa seminare per creare menú stagionali per dare ai loro piatti sapori e profumi ben specifici.

I loro referenti sono due chef stellati: Andrea Mattei (del ristorante “Meo Modo” di Chiusdino-Siena) e Antonello Sardi (del ristorante “La Bottega del Buon Caffè” di Firenze).

Lui diplomato al Conservatorio era insegnante e musicista, mentre Lorena, diplomata all’Accademia di Belle Arti, ha lavorato sia come pittrice nel settore di restauro e del turismo,

Circa una decina di anni fa si sono messi in gioco e hanno rischiato tutto per raggiungere l’obiettivo di produrre cibo sano, buono e ricco di sostanze nutritive per il corpo e per la mente. Sette anni fa hanno investito sulla nostra formazione e fatto esperienze di woofing sperimentando diversi metodi di agricoltura naturale.

Dopo l’incontro con gli chef stellati toscani, hanno dato il via alla progettazione e creazione dell’orto-giardino biodinamico di Chiusdino e oggi sono i loro “ortolani personali”.