Bonita Bio Val Venosta, l’intrigante sorpresa della mela di alta quota.

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Sole splendente durante tutto l’anno, perturbazioni rare e un leggero vento che soffia da Passo Resia fino a fondovalle: siamo in Val Venosta e questa è la ricetta per frutti dall’inconfondibile bontà tipica del territorio alpino.

La Val Venosta è una regione alpina situata tra i 500 e i 1000 metri, protetta dai massicci dell’Ötzal e dell’Ortles che assicurano un clima soleggiato, poco piovoso e ideale per la coltivazione di mele brillanti e dal sapore intenso. Anche l’accentuata escursione termica tra giorno e notte contribuisce alla qualità dei frutti, rendendoli gradevolmente croccanti.

Questo paesaggio idilliaco, definito “Il Paradiso delle Mele”, corrisponde alla zona omogenea più alta d’Europa nella coltivazione delle mele. Ed è in questa cornice fiabesca, che la tanto apprezzata Bonita Bio Val Venosta cresce rubiconda sotto l’attenta sorveglianza degli appassionati contadini che lavorano in armonia con la natura.

Alla scoperta della Bonita Bio Val Venosta

L’aspetto

Non è casuale che la Bonita Bio si chiami proprio così, infatti, questa mela dal pronunciato colore rosso risulta elegante e seducente fin dal primo sguardo. La buccia rossa è punteggiata da tante piccole lenticelle quasi invisibili alla vista. Ma a sorpresa, sotto il mantello scarlatto, la Bonita Bio cela un colore base crema o giallo chiaro che contrasta con lo strato superficiale.
Durante il periodo della raccolta, la Bonita Bio Val Venosta salta subito all’occhio grazie al suo taglio trasversale che ricorda un rettangolo, ma dagli angoli arrotondati che la fanno apparire tondeggiante. Tipiche di questa varietà sono l’ampiezza e la profondità marcata della cavità del calice, mentre il gambo risulta allungato e sottile.

Il profumo e il sapore

Proprio sotto la buccia e nella polpa, la Bonita Bio rivela note fruttate che richiamano il profumo del kiwi maturo. Invece, dalla cavità del calice sono sprigionate fresche fragranze erbacee, che talvolta possono sembrare leggermente legnose.
Inaspettatamente, quando la si assaggia si viene travolti da un’acidità rinfrescante che rivela gli aromi verdi principali di kiwi, banana verde ed erba tagliata. Il cuore, invece, custodisce gli aromi fruttati di ribes e mango. L’ultima sorpresa giunge dal retrogusto che lascia in bocca le dolci note del fiore di sambuco, che accarezzano il palato senza mai prevalere sull’acidità.

La consistenza

Al morso, la buccia liscia della Bonita Bio Val Venosta risulta dura, da mordere con vigore prima di essere pervasi dalla sua succosità frizzante. La polpa color crema, che presenta una struttura a cellule molto fini, sprigiona i suoi aromi aciduli e rinfresca delicatamente il palato.

L’identikit della Bonita Bio Val Venosta

Croccantezza: 4/5

Succosità: 4/5

Dolcezza: 3/5

Acidità: 4/5