Non di solo miele ci forniscono le api!

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Le api sono uno degli insetti piú affascinanti della storia dell’uomo! Il loro sfruttamento sarebbe iniziato 8500 anni fa e i loro prodotti da sempre utilizzati in cucina e in medicina.

Fanno parte anche del nostro immaginario da Esopo ai fratelli Grimm dai cartoon degli anni 70 (ape Maia e ape Magá) fino ai lungometraggi come Bee Movie e ai cartoni animati piú recenti.

Ma soprattutto sono parte integrante del mondo come lo conosciamo, sono parte attiva dell’impollinazione di piante e fiori selvatici, e della nostra economia. Basti pensare che l’impollinazione è almeno in parte responsabile di circa il 75% della produzione agricola necessaria per l’alimentazione, con un incremento del volume di produzione del 300% negli ultimi 50 anni. Si calcola, che il valore in dollari delle produzioni agricole dipendenti da impollinatori sia compreso tra 200 e 600 miliardi l’anno; oltre ovviamente alla produzione di miele, misurata in circa 1,6 milioni di tonnellate l’anno.

Ma cosa producono per noi questi meravigliosi insetti? Miele, propoli, polline, pappa reale, cera e veleno.

Conoscerempo piú a fondo tutti questi meravigliosi prodotti.

Oggi parleremo dell’unico prodotto che esula un po’ dagli argomenti di questo blog ma che é un prodotto importantissimo di questi insetti: il veleno.

Il veleno d’ape è prodotto da specifiche ghiandole delle api di sesso femminile: la regina per uccdere le rivali, le operaie lo usano per difendere l’alveare.

Il veleno delle api contiene una molteplicità di sostanze ad elevata attività cosmetica, farmacologica e biochimica che possono essere usate efficacemente per una grande varietà di malattie, dopo aver verificato che chi intenda utilizzarlo non sia soggetto ad allergia.

Conosciuto giá dagli egizi di 2000 anni fa, in Babilonia, Assiria e Nibia, non mancava tra i medicinali dell’antica Grecia, Ippocrate lo usava tra il 460 e il 410 AC.

L’apiterapia vera e propria nasce in Austria, a cavallo tra l’’800 e il ‘900

Il dottor Joseph Broadman, di New York, negli anni Cinquanta, praticò l’apiterapia per la cura di artriti. Oltre che in America, la terapia col veleno d’api ha avuto importanti sviluppi in Russia e nei paesi dell’est europeo, Cina, Giappone, Corea, Canada, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

Il veleno di questi insetti è composto di ben 78 componenti, le maggiori sono:

Melittina, un peptide, che ne costituisce il 40-50%. Ha, tra l’altro, proprietà stimolanti sul cuore, abbassa la pressione sanguigna, è un potente antiinfiammatorio, radioprotettivo, antibatterico e antifungino.

Fosflolipasi (12%) detossifica le cellule, permeabilizza i tessuti (importante perciò in affezioni reumatiche).

Apamina (2%) antiinfiammatorio, neurotossico e stimolante del sistema nervoso, migliora la conduttività elettrica delle guaine nervose anche se degenerate. E’ un componente importante per la cura della sclerosi multipla.

Peptide 401 (2-3%), sembrerebbe agire sull’ipofisi scatenando la produzione di ACTH e quindi di cortisolo, rivestendo anche importanza per il sistema immunitario.

Adolapina (1%) ha un’attività antipiretica e analgesica.

Istamina (1%) ha un’attività vasodilatatrice. E’ all’origine delle sensazioni dolorose e infiammatorie del veleno.

Il veleno viene quindi utilizzato in diversi campi, tra cui neurologico, reumatologico, immunologico, infettivologico, dermatologico, cardiovascolare e oftalmologico.

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